Il suo ritorno post-esami in quel di Salerno l’ aveva immaginato sicuramente in maniera diversa. Giorgio Carpino, studente universitario in quel di Milano ed atleta della Genea Lanzara, si racconta a pieno in questa intervista senza tralasciare il periodo difficile che si sta vivendo.
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Ciao Giorgio. Come stai vivendo questa emergenza sanitaria senza precedenti?
E’ successo quasi tutto all’ improvviso. In pochi giorni ci siamo ritrovati a cambiare le nostre abitudini, non è stato facile e non lo è tuttora. Prima che questa emergenza scoppiasse mi trovavo già da una ventina di giorni a Salerno poiché avevo concluso gli esami, e vi sono rimasto non potendo ritornare a Milano, dove studio. La Lombardia è stata la prima zona ad essere colpita, difatti, da questo virus: per me non è di certo una situazione semplice, anche perché mia madre e le mie sorelle sono lì, sono lontano da loro e preoccupato proprio per l’ alto rischio di contagio, ma sono fiducioso e spero tutto si risolverà quanto prima.
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Sono state definite limitazioni e regole da rispettare. Come stai affrontando le tue giornate e con quali presupposti?
La situazione è un po’ strana, nel senso che stare qui a Salerno, quando ritorno, per me vuole dire passare del tempo coi miei familiari, coi miei amici, con la mia ragazza e non poter condividere con loro questo periodo di permanenza, anche perché non so quando ripartirò e quanto tempo starò fuori, è una sofferenza perché rispetto a prima ho la possibilità di viverli un po’ di meno. Ci sono state imposte, comunque, delle regole da rispettare e siamo tenuti a farlo per noi stessi, per chi ci sta accanto e per gli altri in generale. Per uscire da questa situazione ci vuole l’ aiuto e la collaborazione di tutti senza alcun pensiero egoistico, bisogna stare molto attenti, evitare le uscite restando a casa. Come detto in precedenza anche io vorrei fare tante cose, ma non posso mettere a rischio la salute di tutti per un qualcosa che avremo la possibilità di fare non appena sarà passato questo momento. Invito tutti a considerare questo periodo come una occasione e non una perdita di tempo, vivere la propria famiglia a pieno e cercare di rendere produttivi questi giorni in vari ambiti, ad esempio per quanto mi riguarda sia a livello fisico , che di studio. Difatti sto dedicandomi in particolar modo all’ attività fisica, avendo avuto qualche risentimento al ginocchio, per cercare di tornare in piena forma appena si tornerà alla normalità ed ho iniziato le lezioni universitarie online, nonostante qualche problema di connessione, per cercare di rimanere al passo e farmi trovare pronto per i prossimi esami.
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I campionati interregionali sono fermi, al momento, sino al 5 aprile. Cosa prevedi per la parte finale della stagione? Quale sarebbe una tua proposta?
Penso che è una misura necessaria e che si andrà oltre tale scadenza. Spero vivamente che i campionati possano riprendere il prima possibile, purchè nelle condizioni di sicurezza più adeguate. Non è semplice per noi atleti restare fermi, siamo abituati a fare tantissime cose, dunque stare a casa senza poterci allenare, senza poter giocare è una grande sofferenza. Sicuramente per la nostra società è un anno importante. Abbiamo vissuto due terzi di stagione da protagonisti, tutti stanno facendo grandissimi sacrifici per fare un qualcosa di bello e valido. Ci stiamo riuscendo, i passi in avanti ed i miglioramenti sono concreti agli occhi di tutti. Siamo al primo posto in tutte le competizioni, e di certo in pochi ci avrebbero scommesso guardando l’età media del gruppo. Sarebbe un peccato non disputare tutte le partite mancanti, ma è chiaro che quanto fatto sinora resta e bisogna farne tesoro per il futuro, con l’ augurio che questa squadra possa crescere ulteriormente.
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Come ti sei avvicinato a questo sport? Racconta un pò il tuo percorso sportivo e di vita che ti ha portato momentaneamente a spostarti per motivi di studio, senza abbandonare del tutto la tua passione.
Per me la pallamano è il mio più grande amore e come i grandi amori è iniziato per caso. Quando frequentavo le medie c’erano alcuni amici che iniziarono a praticare questo sport, l’ anno dopo mi sono avvicinato anch’io a questa disciplina e quando ho capito che la pallamano avrebbe sempre fatto parte della mia vita non l’ ho più lasciata. Credo che il mio percorso sportivo sia stato molto bello, ho sempre avuto la fortuna di aver avuto società, staff, allenatori che hanno lavorato bene e la pallamano è sempre stata legata con un doppio filo al mio percorso di vita. Sicuramente il tempo da dedicare a questa mia passione è sempre stato tanto, mi ha portato anche a fare numerose rinunce ma tutto ciò non è mai stato un peso. Ho mosso i primi passi nelle giovanili della PDO con Federspieler ed Ettaqi come allenatrici e quei momenti mi hanno fatto davvero innamorare della pallamano, dopodichè sono stato allenato da Adele De Santis, la quale ha fatto crescere tantissimo me ed i miei compagni di squadra dal punto di vista tecnico, tattico e come gruppo. Siamo passati poi alla Handball Lanzara e devo dire che sin da subito si è dimostrata una società giovane che lavora benissimo, animata da tanta passione e voglia di fare bene. Ciascun allenatore mi ha insegnato nuove cose ed ho sempre fatto tesoro dei consigli che mi sono stati dati nel corso degli anni. Da questa stagione in particolare abbiamo avuto la fortuna di avere un tecnico esperto e dal cuore grandissimo come Nikola Manojlovic, è una persona preparata che già in pochi mesi ci ha dato tanto.
Credo che in questo percorso sono riuscito a togliermi diverse soddisfazioni. Ho partecipato al Trofeo delle Aree, a due Finali Nazionali, ho conquistato più titoli regionali coi miei compagni a livello giovanile e preso parte a tanti successi con la prima squadra in B ed in A2. Non nego che sto male e soffro quando penso al fatto di aver dovuto lasciare, in parte, questo sport per motivi di studio frequentando l’ Università a Milano. Tuttavia sono sempre legato a questa squadra e ad i miei compagni, che mi hanno dato tanto e mi hanno fatto crescere nel migliore dei modi, e non posso far altro che ringraziare tutti ed essere grato alla pallamano per tutto ciò che mi circonda.
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Parlando di pallamano giocata, come valuti questa stagione della Genea Lanzara nei vari campionati e cosa pensi di questo nuovo progetto?
Questa stagione è iniziata e sta proseguendo nel modo giusto. Il nuovo progetto punta sui giovani e sulla crescita di ciascuno di noi, è bello vedere tutto ciò ed avere la consapevolezza di far parte di un percorso a lungo termine che sono certo darà i suoi frutti nel corso degli anni. Nonostante nella passata stagione, alla nostra prima partecipazione, abbiamo ottenuto la salvezza nel campionato Nazionale di A2, la società ha deciso di ripartire dalla Serie B e credo che sia stata una scelta più che giusta, facendoci partecipare anche a tutti i campionati giovanili. La squadra sta lavorando bene, mister Manojlovic ha letteralmente cambiato tutto sia dal punto di vista sportivo che umano, sa spronare i ragazzi a dare il meglio in ogni occasione e in qualsiasi circostanza. Proprio perché io trascorro numerose settimane fuori per motivi di studio, mi accorgo ogni qualvolta che ritorno a Salerno che il gruppo fa progressivamente passi in avanti, trovo sempre i miei compagni più in forma e preparati. Sono contento di vederli crescere, sono contento di far parte di questo gruppo anche se solo in parte e ringrazio di cuore la società ed il mister per avermi concesso questa possibilità.
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Quali raccomandazioni e quale augurio senti di fare a tutti?
La raccomandazione è soltanto una: stare a casa! Ormai con l’era dei social abbiamo la possibilità di raggiungere in qualsiasi modo praticamente tutti, bisogna fare un po’ di sacrifici oggi per ritornare quanto prima a stare insieme e alla vita alla quale eravamo abituati.